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giovedì 18 giugno 2015

L'ULIVO PIANTA LEGGENDARIA

L’ ulivo, come sappiamo, è ed è sempre stato simbolo di pace e pianta tipicamente mediterranea. La certezza della sua presenza anche nell’antichità, ci giunge attraverso poemi epici, miti e leggende appartenenti a popoli, culture, ed epoche diverse.
Ne troviamo tracce nelle seguenti grandi civiltà:
1)Sumerica, con l’epopea di Gilgamesh;
2)Mesopotamica, con la Bibbia;
3)Greca, con il mito di Atena e l’ulivo e l’Odissea.


1
Ci giungono alcune testimonianze della presenza dell’ulivo in Mesopotamia, con l’epopea sumerica di Gilgamesh. Questo poema, racconta che Utnapishitm, uomo saggio, fu invitato dagli dei a preparare una nave, per sottrarsi e preservare la specie umana dal diluvio Universale. Per aver compiuto quest’impresa,ricevette dagli dei l’immortalità. In un episodio, si narra che Utnapishtim ordinò per il viaggio tre sar di olio (misura sumerica): il primo per un banchetto, il secondo per impermeabilizzare la nave e del terzo non se ne conosce la destinazione.


Utnapishtim (il Noè sumerico)

2
Ci soffermeremo soprattutto sull’episodio in cui Noè, ispirato da Dio, per sfuggire al diluvio universale, costruì un' arca e vi imbarcò una coppia di ogni specie animale. Finito il diluvio, Noé fece volare alcuni uccelli a scopo di controllare il livello dell’acqua. Tra questi, fu mandata una colomba che tornò con un ramoscello d’ulivo nel becco.


3
Ci giungono testimonianze dell’ulivo nella civiltà greca, attraverso il mito di “ATENA E L’ULIVO “ nonché dal poema greco“L’ODISSEA“.

Avendo Atena scelto l’Attica, come sua regione preferita,venne a scontrarsi con Poseidone, che aveva messo anche lui gli occhi su questo paese. Ne nacque un diverbio che avrebbe potuto degenerare in lite. Per evitarla, le due divinità si rimisero agli altri dei perché decidessero come arbitri. Decisero: il possesso dell’Attica sarebbe toccato a colui che avesse fatto agli abitanti dalla regione il dono più utile.
Poseidone allora diede un colpo del suo formidabile tridente contro una roccia, e ne balzò fuori un focoso cavallo:era il primo cavallo che nascesse sulla Terra.
Atena percosse il suolo con la sua lancia, e subito in quello stesso punto crebbe una pianta nuova: l’olivo che dà l’olio e i cui rami simboleggiavano bene la pace, piuttosto che il cavallo destinato a trainare i carri guerreschi. Così gli uomini vennero in possesso dell’ulivo.

Poseidone e Atena
Nell’Odissea Ulisse, lungo il suo viaggio, incontrò Polifemo, un gigante che viveva nelle vicinanze dell’isola delle capre. Dopo una lunga discussione e dopo che il ciclope ebbe mangiato sei compagni dell’eroe, egli per vendicarsi e per fuggire dal luogo, levigò un tronco d’ulivo trovato lì e,dopo averlo arso, lo usò per accecare il gigante riuscendo così a vendicare i suoi compagni. Grazie all’astuzia e all’intelligenza di uno stratagemma premeditato, Ulisse fuggì dal luogo senza essere minimamente sospettato.

Odisseo e il Ciclope

Un altro avvenimento dell’Odissea che ci ricorda l’ulivo è quello del riconoscimento di Ulisse da parte di sua moglie Penelope. Dopo la strage dei Proci, Ulisse ritornò dalla moglie, la quale per avere conferma che colui che le si presentava avanti, fosse davvero il marito, essendo molto furba, gli pose un enigma: gli chiese di spostare il suo letto nuziale. Svolgere tale compito risultava impossibile, perché il letto era stato costruito da Ulisse stesso su un robusto tronco d’olivo. Ulisse, svelando questo segreto, conosciuto solo dai due, dimostrò alla moglie di essere davvero.


ALTRE LEGGENDE…..


Le numerose leggende fiorite attorno a questa pianta ne attribuiscono l'introduzione a Cecrope, fondatore e primo re di Atene. Mezzo uomo e mezzo serpente, fu secondo i mitologi, uno dei più celebri re dell'antichità. Secondo Censorino e Dionigi di Alicarnasso, alla testa di una colonia di Egizi, si mosse verso la Grecia, dove riuscì a fare delle selvagge e incolte popolazioni locali un popolo; diede loro delle leggi, fondando dodici borghi che costituirono il nucleo centrale del regno dell'Attica. Introdusse il culto delle divinità onorate a Sais e consacrò la città ad Atena, divinità già adorata nella sua città di origine (Sais), mettendola sotto la sua protezione. Giudicando il suolo dell'Attica particolarmente adatto alla coltivazione della pianta dell'Olivo, consacrò questo albero ad Atena per renderlo ancora più prezioso per il popolo.

Per Diodoro, lo scopritore della pianta dell'Olivo fu invece Mercurio, il primo ad insegnare agli uomini l'arte della sua coltivazione e della spremitura per ottenere l'olio dai suoi frutti.


TESTIMONIANZE STORICHE SUL VALORE SIMBOLICO DEL L'ULIVO


Questa pianta era tenuta in così grande considerazione, da punire con pene severissime chiunque l'avesse rubata o danneggiata in qualche maniera, ad esempio:

quando Sparta mosse guerra ad Atene, nella devastazione che seguì, gli Spartani, risparmiarono gli alberi d'olivo per il sacro rispetto che nutrivano nei confronti di questa pianta.

Era un simbolo di onore, ad esempio:

  1. Epimenide chiamato dagli Ateniesi ad assistere Solone nella compilazione della legislazione, rifiutò ogni onorificenza terminato il lavoro, chiedendo per sé solo un ramo di Olivo del tempio di Atena.
  2. Nelle feste e nei giochi in onore di Atena, il vincitore veniva incoronato con una ghirlanda di Olivo, lo stesso premio che veniva attribuito a Roma ai poeti e letterati durante la solennità della festa Quinquatrus in onore di Minerva (l'Atena romana).
  3. La ghirlanda d'Olivo era per gli ateniesi la loro Corona patria e come tale fu portata da Aiace e Achille come ricompensa delle loro vittorie contro i nemici. Anche la Nike dei Greci e la Vittoria dei Latini erano adornate con queste corone.
Era il simbolo della pace e delle risoluzioni pacifiche, ad esempio:

  1. La Pace, Irene, era rappresentata come una donna con un ramo di olivo nella mano destra, la cornucopia a sinistra, e una ghirlanda di olivo sul capo.
  2. L'invio di un ramoscello di olivo al nemico in guerra, era da intendersi come una offerta di pace.

Era simbolo della Misericordia, della Clemenza, della Equità, della Pietà, della Felicità, della Luce , ad esempio:

  1. La Misericordia era una donna vestita di bianco, rappresentata nell'atto di porgere pane ai poveri e con una ghirlanda di olivo sul capo.
  2. La Clemenza e l' Equità sono rappresentate nelle monete come donne con rami d'olivo tra le mani.
  3. Anche la Pietà, rappresentata come una donna velata, aveva in mano un ramoscello di olivo.
  4. Felicità era una figura femminile seduta su una cornucopia e con rami d'olivo tra le mani.
  5. L'olivo simbolo di luce, perché la luce è l'essenza di Minerva, chiarezza dell'intelletto, o forse perché l'olio ottenuto dai suoi frutti serviva per illuminare la notte.

Erodoto ci racconta un'altra bellissima storia: due giovani vergini, Dania ed Augeria, native di Epidauro vennero oltraggiate e sopraffatte dalla vergogna si impiccarono; dopo poco tempo le terre degli Epidauri furono invase dalla sterilità; l'oracolo consultato impose di innalzare a Dania e Augeria delle statue scolpite dai tronchi di ulivo domestico. Nelle terre di Epidauro questa pianta era sconosciuta, allora chiesero agli ateniesi il permesso per potersene procurare. Costoro acconsentirono, ma ad una condizione: il popolo di Epidauro ogni anno avrebbe dovuto inviare una delegazione di suoi cittadini ad Atene per fare solenni sacrifici alla Dea Atena.

A cura della Classe I G

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