L’
ulivo, come sappiamo, è ed è sempre stato simbolo di pace e pianta
tipicamente mediterranea. La certezza della sua presenza anche
nell’antichità, ci giunge attraverso poemi epici, miti e leggende
appartenenti a popoli, culture, ed epoche diverse.
Ne
troviamo tracce nelle seguenti grandi civiltà:
1)Sumerica,
con l’epopea di Gilgamesh;
2)Mesopotamica,
con la Bibbia;
3)Greca,
con il mito di Atena e l’ulivo e l’Odissea.
1
Ci
giungono alcune testimonianze della presenza dell’ulivo in
Mesopotamia, con l’epopea sumerica di Gilgamesh.
Questo poema, racconta che Utnapishitm,
uomo saggio, fu invitato dagli dei a preparare una nave, per
sottrarsi e preservare la specie umana dal diluvio Universale. Per
aver compiuto quest’impresa,ricevette dagli dei l’immortalità.
In
un episodio, si narra che Utnapishtim
ordinò
per il viaggio
tre
sar di olio (misura sumerica):
il
primo
per
un banchetto,
il
secondo
per
impermeabilizzare la nave
e del
terzo
non
se ne conosce la destinazione.
2
Ci
soffermeremo soprattutto sull’episodio in cui Noè, ispirato
da Dio, per sfuggire al diluvio universale, costruì un' arca
e vi imbarcò una coppia di ogni specie animale. Finito il diluvio,
Noé fece volare alcuni uccelli a scopo di controllare il
livello dell’acqua. Tra questi, fu mandata una colomba che tornò
con un ramoscello d’ulivo nel becco.
3
Ci
giungono testimonianze dell’ulivo nella civiltà greca, attraverso
il mito di “ATENA E L’ULIVO “ nonché dal poema
greco“L’ODISSEA“.
Avendo
Atena scelto l’Attica, come sua regione preferita,venne a
scontrarsi con Poseidone, che aveva messo anche lui gli occhi
su questo paese. Ne nacque un diverbio che avrebbe potuto degenerare
in lite. Per evitarla, le due divinità si rimisero agli altri dei
perché decidessero come arbitri. Decisero: il possesso dell’Attica
sarebbe toccato a colui che avesse fatto agli abitanti dalla regione
il dono più utile.
Poseidone
allora diede un colpo del suo formidabile tridente contro una
roccia, e ne balzò fuori un focoso cavallo:era il primo cavallo
che nascesse sulla Terra.
Atena
percosse il suolo con la sua lancia, e subito in quello stesso
punto crebbe una pianta nuova: l’olivo che dà l’olio e i
cui rami simboleggiavano bene la pace, piuttosto che il cavallo
destinato a trainare i carri guerreschi. Così gli uomini vennero
in possesso dell’ulivo.
Poseidone
e Atena
|
Nell’Odissea Ulisse, lungo il suo viaggio, incontrò Polifemo, un gigante
che viveva nelle vicinanze dell’isola delle capre. Dopo una lunga
discussione e dopo che il ciclope ebbe mangiato sei compagni
dell’eroe, egli per vendicarsi e per fuggire dal luogo, levigò
un tronco d’ulivo trovato lì e,dopo averlo arso, lo usò per
accecare il gigante riuscendo così a vendicare i suoi compagni.
Grazie all’astuzia e all’intelligenza di uno stratagemma
premeditato, Ulisse fuggì dal luogo senza essere minimamente
sospettato.
Odisseo e il Ciclope |
Un
altro avvenimento dell’Odissea che ci ricorda l’ulivo è quello
del riconoscimento di Ulisse da parte di sua moglie Penelope. Dopo la
strage dei Proci, Ulisse ritornò dalla moglie, la quale per avere
conferma che colui che le si presentava avanti, fosse davvero il
marito, essendo molto furba, gli pose un enigma: gli chiese di
spostare il suo letto nuziale. Svolgere tale compito risultava
impossibile, perché il letto era stato costruito da Ulisse stesso
su un robusto tronco d’olivo. Ulisse, svelando questo segreto,
conosciuto solo dai due, dimostrò alla moglie di essere davvero.
ALTRE
LEGGENDE…..
Le
numerose leggende fiorite attorno a questa pianta ne attribuiscono
l'introduzione a Cecrope, fondatore e primo re di Atene. Mezzo
uomo e mezzo serpente, fu secondo i mitologi, uno dei più celebri re
dell'antichità. Secondo Censorino e Dionigi di Alicarnasso, alla
testa di una colonia di Egizi, si mosse verso la Grecia, dove riuscì
a fare delle selvagge e incolte popolazioni locali un popolo; diede
loro delle leggi, fondando dodici borghi che costituirono il nucleo
centrale del regno dell'Attica. Introdusse il culto delle divinità
onorate a Sais e consacrò la città ad Atena, divinità già adorata
nella sua città di origine (Sais), mettendola sotto la sua
protezione. Giudicando il suolo dell'Attica particolarmente adatto
alla coltivazione della pianta dell'Olivo, consacrò questo albero ad
Atena per renderlo ancora più prezioso per il popolo.
Per
Diodoro, lo scopritore della pianta dell'Olivo fu invece Mercurio, il
primo ad insegnare agli uomini l'arte della sua coltivazione e della
spremitura per ottenere l'olio dai suoi frutti.
TESTIMONIANZE STORICHE SUL VALORE SIMBOLICO DEL L'ULIVO
Questa
pianta era tenuta in così grande considerazione, da punire con pene
severissime chiunque l'avesse rubata o danneggiata in qualche
maniera, ad esempio:
quando
Sparta mosse guerra ad Atene, nella devastazione che seguì, gli
Spartani, risparmiarono gli alberi d'olivo per il sacro rispetto che
nutrivano nei confronti di questa pianta.
Era
un simbolo di onore, ad esempio:
- Epimenide chiamato dagli Ateniesi ad assistere Solone nella compilazione della legislazione, rifiutò ogni onorificenza terminato il lavoro, chiedendo per sé solo un ramo di Olivo del tempio di Atena.
- Nelle feste e nei giochi in onore di Atena, il vincitore veniva incoronato con una ghirlanda di Olivo, lo stesso premio che veniva attribuito a Roma ai poeti e letterati durante la solennità della festa Quinquatrus in onore di Minerva (l'Atena romana).
- La ghirlanda d'Olivo era per gli ateniesi la loro Corona patria e come tale fu portata da Aiace e Achille come ricompensa delle loro vittorie contro i nemici. Anche la Nike dei Greci e la Vittoria dei Latini erano adornate con queste corone.
Era
il simbolo della pace e delle risoluzioni pacifiche,
ad esempio:
- La Pace, Irene, era rappresentata come una donna con un ramo di olivo nella mano destra, la cornucopia a sinistra, e una ghirlanda di olivo sul capo.
- L'invio di un ramoscello di olivo al nemico in guerra, era da intendersi come una offerta di pace.
Era
simbolo della Misericordia, della Clemenza, della Equità, della
Pietà, della Felicità, della Luce ,
ad esempio:
- La Misericordia era una donna vestita di bianco, rappresentata nell'atto di porgere pane ai poveri e con una ghirlanda di olivo sul capo.
- La Clemenza e l' Equità sono rappresentate nelle monete come donne con rami d'olivo tra le mani.
- Anche la Pietà, rappresentata come una donna velata, aveva in mano un ramoscello di olivo.
- Felicità era una figura femminile seduta su una cornucopia e con rami d'olivo tra le mani.
- L'olivo simbolo di luce, perché la luce è l'essenza di Minerva, chiarezza dell'intelletto, o forse perché l'olio ottenuto dai suoi frutti serviva per illuminare la notte.
Erodoto
ci racconta un'altra bellissima storia: due giovani vergini,
Dania ed Augeria, native di Epidauro vennero oltraggiate e
sopraffatte dalla vergogna si impiccarono; dopo poco tempo le terre
degli Epidauri furono invase dalla sterilità; l'oracolo consultato
impose di innalzare a Dania e Augeria delle statue scolpite dai
tronchi di ulivo domestico. Nelle terre di Epidauro questa pianta era
sconosciuta, allora chiesero agli ateniesi il permesso per potersene
procurare. Costoro acconsentirono, ma ad una condizione: il popolo di
Epidauro ogni anno avrebbe dovuto inviare una delegazione di suoi
cittadini ad Atene per fare solenni sacrifici alla Dea Atena.
Nessun commento:
Posta un commento