Le Origini del Nome
Da dove nasca la parola tarallo, non si sa con certezza. Per cui si sprecano le ipotesi: c’è chi dice dal latino “torrère” (abbrustolire), e chi dal francese “toral” (essiccatoio). Facendo riferimento alla sua forma rotondeggiante, qualcuno pensa che tarallo derivi invece dall’italico “tar” (avvolgere), o dal francese antico “danal”, (pain rond, pane rotondo).
La tesi più attendibile vuole peraltro che tarallo discenda dall’etimo greco “daratos”, “sorta di pane”
La tesi più attendibile vuole peraltro che tarallo discenda dall’etimo greco “daratos”, “sorta di pane”
Taralli |
La Storia
A Napoli nel 700 c’era la povertà, per questo i fornai non si sognavano neppure di buttare via lo ”sfriddo”, cioè i ritagli, della pasta con cui avevano appena preparato il pane da infornare.
A questi avanzi di pasta lievitata aggiungevano un po’ di “nzogna” (la sugna: in italiano, lo strutto, il grasso di maiale) e parecchio pepe, e con le loro abili mani riducevano la pasta a due striscioline. Poi le attorcigliavano tra di loro, davano a questa treccia una forma a ciambellina, e via nel forno, insieme al pane.
Il tarallo faceva del bene a tutti: al fornaio, che utilizzava la pasta di pane rimasta, con poca fatica: e al popolo, che a pochi soldi (dati i bassi costi di produzione) se lo comprava. Il tarallo era una vera benedizione per la borsa, per il palato e per la sopravvivenza: il grasso che contiene è infatti molto calorico.
A questi avanzi di pasta lievitata aggiungevano un po’ di “nzogna” (la sugna: in italiano, lo strutto, il grasso di maiale) e parecchio pepe, e con le loro abili mani riducevano la pasta a due striscioline. Poi le attorcigliavano tra di loro, davano a questa treccia una forma a ciambellina, e via nel forno, insieme al pane.
Il tarallo faceva del bene a tutti: al fornaio, che utilizzava la pasta di pane rimasta, con poca fatica: e al popolo, che a pochi soldi (dati i bassi costi di produzione) se lo comprava. Il tarallo era una vera benedizione per la borsa, per il palato e per la sopravvivenza: il grasso che contiene è infatti molto calorico.
Preparazione
Per preparare i taralli, cominciate versando in una ciotola la farina e aggiungete l’olio, il sale e infine il vino bianco. Se si vuole aromatizzare si può aggiungere del pepe, del peperoncino o dei semi di finocchietto. Impastate gli ingredienti e quando saranno amalgamati trasferite il tutto su di un’asse di legno e impastate per almeno 20 minuti fino a che il composto sarà liscio ed elastico. Mettete l’impasto a riposare coperto con della pellicola per almeno mezz’ora al fresco.Per preparare i taralli, cominciate versando in una ciotola la farina e aggiungete l’olio, il sale e infine il vino bianco. Se si vuole aromatizzare si può aggiungere del pepe, del peperoncino o dei semi di finocchietto. Impastate gli ingredienti e quando saranno amalgamati trasferite il tutto su di un’asse di legno e impastate per almeno 20 minuti fino a che il composto sarà liscio ed elastico. Mettete l’impasto a riposare coperto con della pellicola per almeno mezz’ora al fresco.Non appena i taralli verranno a galla scolateli e adagiateli in un vassoio. Dopo un minuto trasferite i taralli su di una teglia con carta forno e infornateli in forno già caldo a 200 ° per circa 30 minuti. Dopodiché Estraete i taralli dal forno, toglieteli dalla teglia e lasciate raffreddare completamente i taralli prima di gustarli.
Vari Tipi
TARALLO DOLCE:
Ingredienti per 6 porzioni:• 1 kg di farina: 700 gr. tipo 00 e 300 gr. di farina di grano duro
• 4 tazzine di olio
• 4 tazzine di zucchero
• vino bianco quanto basta per impastare
• 2 bustine di lievito per dolci
• 2 bustine di vanillina
TARALLINO PUGLIESE:
Ingredienti per 4 porzioni:
• 500 gr. Farina
• 20 gr. Lievito di birra sciolto In acqua
• 1dl Olio D'oliva
• 10 dl Vino Bianco
• 9 Cucchiai Acqua
• 10 gr. Sale Fino
• Semi Di Finocchio (o Anice)
• Prezzemolo
• Cipollina Tagliata Fina Fina
• Aglio, origano, formaggio
A cura di Francesco Sabatelli - Sabrina Alba 3°- D
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